È morta oggi ad 84 anni Carla Fracci. Malata da tempo, Fracci era nata a Milano il 20 agosto del 1936 e aveva studiato alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala con Vera Volkova dove si era diplomata nel 1954 ed era divenuta prima ballerina del Piermarini nel 1958.
Romantica ed espressiva, dotata di un bellissimo port de bras, è interprete ideale del repertorio classico ed è una indimenticabile Giselle (1967). Sa essere tuttavia drammatica in Francesca da Rimini (1965), spiritosa in Coppelia (1961), lirica e intensa nel Lago dei cigni (1973). Qualità, queste, che le permettono di eccellere sia in creazioni contemporanee quali Romeo e Giulietta (1958) e Les Demoiselles de la nuit (1964) sia nei numerosi balletti per lei concepiti dal marito, il regista B. Menegatti, e realizzati dal coreografo L. Gai (Pelléas et Mélisande, 1970; Il fiore di pietra, 1973). Ha formato una coppia ideale con il danese E. Bruhn ma ha ballato e balla con i massimi danzatori del nostro tempo fra cui R. Nureev, A. Amodio, J. Urbain, I. Nagy, V. Vassiliev, P. Bortoluzzi e M. Barishnikov, ospite dei maggiori teatri del mondo e prima ballerina presso l’American Ballet Theatre. Svolge anche una saltuaria attività nel cinema (Giselle, 1968) e in televisione.
“Ci lascia la regina della danza. Legata da sempre alla Toscana, anche da assessore provinciale di Firenze, hai contribuito a creare cultura ed eleganza, grazie Carla Fracci”. Così il presidente della regione Toscana Eugenio Giani ricorda la figura importantissima e senza tempo della ballerina.